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“Cinq Neuf”, la nuova collezione di jeans made in nord

“Produrre jeans nella regione per i nostri marchi situati in un raggio di 10 chilometri significa dividere l’impronta di carbonio per 1.000”. Jean-Christophe Garbino, responsabile di Fashion Cube, ha presentato martedì il progetto di jeans “made in the North”, realizzato a Neuville-en-Ferrain, vicino a Tourcoing.

Fashion Cube è quindi questo nuovo sito produttivo dove si incontrano cinque marchi di abbigliamento della galassia Mulliez (Bizzbe, Grain de Malice, Jules, RougeGorge e Pimkie) ed è stato inaugurato contemporaneamente martedì. I jeans, chiamati “Cinq Neuf”, verranno lanciati per la prima volta sul mercato a 59,99 euro da Jules, una media di dieci euro in più rispetto al marchio di fascia media.

Nessun pagamento e nessun disordine

Per 410.000 jeans prodotti all’anno (o 2.000 jeans al giorno), si risparmiano 4.500 tonnellate di CO2, ovvero l’equivalente di 240.000 giorni di riscaldamento a gas di una casa. Tuttavia, questi prodotti rappresentano ormai solo il 6% del fatturato jeans di tutti i marchi FashionCube (con un fatturato di 2,3 miliardi di euro).

La ricollocazione oggi va oltre la semplice impronta ecologica. “Produrremo solo in quantità ragionevoli, solo ciò che possiamo vendere, senza vendite e senza sprechi, per ripristinare tutto il valore di questo prodotto di fabbricazione francese e dell’acquisto civile”, spiega Christian Kinner, project manager.

Quantità d’acqua divisa per sei

Per ridurre i costi di manodopera e offrire un prodotto accessibile, Fashion Cube ha investito molto nell’automazione: si tratta di macchine che tagliano i vari pezzi e poi cuciono le tasche, i passanti, la cintura e le cuciture decorative. L’assemblaggio sarà poi fatto a mano, il che dovrebbe creare 100 posti di lavoro entro il 2023.

Per limitare l’uso di sostanze chimiche, l’aspetto consumato è ottenuto dall’effetto combinato di un laser su ogni pezzo e dal passaggio attraverso una sorta di enorme lavatrice che combina ozono e acqua in un corto circuito. Quest’ultima macchina può trattare 350 jeans alla volta e dividere la quantità d’acqua richiesta per sei.

“In definitiva, l’obiettivo è quello di offrire jeans realizzati con materiale riciclato al 100%”, spiega Jean-Christophe Garbino. Partiamo dal tessuto dalla Turchia, ma la nostra ambizione a lungo termine è quella di creare un settore completamente circolare entro il 2030: il cliente può far riciclare i propri jeans dopo tre o cinque anni di utilizzo. †

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