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Dakhla è diventata la mecca del kitesurf in 20 anni

Negli ultimi vent’anni, la città di Dakhla è diventata una mecca del kitesurf, in particolare per la sua posizione geografica – 30 chilometri a nord del Tropico del Cancro, come l’Avana o le Hawaii – che le conferisce un clima piacevole tutto l’anno. rivista Paris Match di sabato. “Nell’estremo sud del Marocco, stretta tra l’Oceano Atlantico e il Sahara, la piccola penisola offre un ambiente ideale per godersi questo sport alla moda del volo a vela”, afferma la pubblicazione in un articolo intitolato “Marocco: la scoperta di Dakhla, la Mecca del kitesurf”. Isolata dal resto del Marocco dal deserto circostante, cullata dal vento che fa slalom tra le dune e gira su un mare poco profondo e con una temperatura mite, questa enclave si è rivelata il luogo perfetto, secondo la nota dei media francesi. E per continuare che in vent’anni questo sport ha visto crescere le fila dei suoi seguaci, anche tra le celebrità: José Garcia, Barack Obama, John Kerry, Brad Pitt, il principe William, oltre a Richard Branson, il più grande promotore del jet set, anch’esso arrivato nel 2021 per testare il sito di Dakhla.

Da 25.000 nel 2010, il numero di turisti è quadruplicato. Dakhla, infatti, punta a 200mila a breve, con la fine della pandemia e la riapertura dei confini in Marocco, che è arrivata in ritardo, solo a febbraio, specifica il magazine, aggiungendo che una delle prime istituzioni ad averne compreso appieno le potenzialità , il Dakhla Attitude camp, composto da 80 bungalow con vista sulla laguna e una sorta di incrocio tra ecolodge e glamping. Ma Dakhla è un posto per il futuro, e alcuni lo hanno capito bene, osserva “Paris Match”, aggiungendo che ora stiamo assistendo al fiorire di pensioni dal fascino discreto, che offrono un luogo di tranquillità disturbato solo dal rumore della navigazione nel il vento. Il luogo offre un clima piacevole tutto l’anno, poiché Dakhla offre paesaggi unici da cartolina, in particolare l’enorme duna di sabbia bianca, a 30 chilometri dalla città – questo fenomeno naturale assume la forma di una falce di luna che sorge nel mezzo di una laguna e si trasforma in un’isola con l’alta marea.

E anche le spiagge, spesso deserte (non proprio ad agosto, il picco della stagione del kitesurf), come quelle di Porto Rico, precisiamo. “La laguna si estende per 40 chilometri, è riduttivo dire che non è difficile sentirsi soli al mondo lì. Meno così ad ottobre, quando Dakhla, come ogni anno, ospita una tappa della Coppa del Mondo di Kitesurf. Ma ci vogliono solo cinque giorni. E per la solitudine hai ancora il deserto. Tutto intorno”, conclude la pubblicazione.


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Rivista Paris Match sotto l’incantesimo di Dakhla, “la mecca del kitesurf”

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