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In Germania, il governo non impone la vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19

Un oppositore della vaccinazione obbligatoria, davanti al Bundestag, a Berlino, il 7 aprile 2022.

La vaccinazione contro il Covid-19 non è obbligatoria in Germania. Lo ha deciso il Bundestag, che giovedì 7 aprile ha votato a larga maggioranza contro un disegno di legge che prevede l’introduzione di tale obbligo per gli over 60. Sebbene sostenuto dal governo, il testo ha ricevuto solo 296 voti favorevoli, con 378 deputati contrari e 9 astenuti. Questo risultato è una svolta per il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz (SPD), che, nella speranza che il provvedimento venisse approvato, ha persino fatto rientrare in emergenza da Bruxelles il suo ministro degli Esteri Annalena Baerbock (Verdi). . in procinto di partecipare a una riunione della NATO sull’Ucraina.

Il voto di giovedì pone fine a una telenovela iniziata il 30 novembre 2021. Quel giorno, una settimana prima di prendere il posto del capo del governo di Angela Merkel, Olaf Scholz aveva detto che un testo che proponeva la vaccinazione obbligatoria sarebbe stato esaminato dal Bundestag entro la fine dell’anno. l’anno di entrata in vigore “inizio febbraio o inizio marzo” 2022

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Prima di tale data, il futuro cancelliere si era opposto a tale obbligo. Per giustificare la sua inversione di tendenza, ha fornito la seguente spiegazione: “Abbiamo sempre scommesso che il numero più grande sarebbe stato convinto. Se avessimo già vaccinato l’80% della popolazione, o anche di più, come avviene in altri paesi, la situazione sarebbe diversa e non avrei cambiato idea. † A quel tempo, il 68% della popolazione tedesca era vaccinata, collocando il paese nella media dell’Unione Europea ma molto indietro rispetto a Portogallo, Spagna, Belgio, Italia o Francia. Oggi il 76% dei tedeschi è stato vaccinato doppiamente, ma solo il 59% ha ricevuto una dose di richiamo.

Voto senza disciplina di gruppo

Tuttavia, era chiaro fin dall’inizio che una tale misura sarebbe stata difficile da approvare. All’interno della sua “coalizione a semaforo”, Olaf Scholz ha subito capito che sarebbe stato difficile trovare un consenso, poiché ciascuna delle tre componenti della sua maggioranza era divisa sul fatto che fosse l’SPD, i Verdi, ma soprattutto i Liberal Democratici (FDP) , i cui funzionari eletti – una minoranza ma fortemente combattiva – hanno immediatamente annunciato che si sarebbero opposti a qualsiasi obbligo di vaccinare.

In questo contesto politicamente delicato, e alla guida di un Paese dove il movimento anti-vax è molto mobilitato, Olaf Scholz ha optato per una strategia prudente: nonostante l’idea sia venuta da lui, non voleva che il governo presentasse un disegno di legge. che sono i delegati a proporre essi stessi uno o più testi, prima che ciascuno di essi voti correttamente “secondo la sua coscienza”quindi senza disciplina di gruppo.

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