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l’aumento dei tassi di credito mina il potere d’acquisto degli acquirenti

Immobile in vendita, a La Bassée (Nord), nel gennaio 2012.

Ogni settimana o quindici giorni le banche adeguano le scale dei mutui, con scatti di 0,05 punti, dall’1% di gennaio all’1,35% di inizio aprile. E non è ancora finita, perché non hanno finito di cedere il rialzo dei tassi di riferimento sui mercati finanziari, come l’OAT a 10 anni (per i titoli di Stato assimilati), ancora negativo a fine 2021 e ora a 1,009 dopo un aumento a 1.077 il 30 marzo, il più alto dal 2017.

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Un primo effetto è la riduzione della capacità di indebitamento: per una rata mensile di 1.000 euro, un tasso di credito dall’1% all’1,35% corrisponde a una riduzione dell’importo preso in prestito di poco più di 7.000 euro, da 217.441 euro a 210.226 euro. In altre parole, prendere a prestito 200.000 euro, in vent’anni, al nuovo tasso, rende ogni rata mensile più cara di 30 euro, da 920 a 950 euro. “Trenta euro in più al mese, questo può sembrare aneddotico, ma se sei proprio al limite del debito massimo ammissibile, oggi il 35% del reddito, può bloccarsi”afferma Cécile Roquelaure, direttore della comunicazione e del marketing di Empruntis, broker di credito.

Etichetta energetica

Perché le banche studiano nel dettaglio ogni pratica e possono rifiutare se c’è il minimo dubbio che possa nascere dalla presenza di altri crediti, scoperti non autorizzati o dal sospetto di gioco d’azzardo. “È meglio pulire i tuoi account prima di inviare una richiesta”, consigliare Mme Roquelaure.

La situazione professionale è, come sempre, un criterio importante, senza dimenticare i futuri costi di trasporto, riscaldamento o lavori, soprattutto in caso di scarso rendimento energetico dell’ambito immobile. Così, tra il continuo aumento dei prezzi delle case e l’aumento del costo del credito, il potere d’acquisto è attaccato da tutte le parti.

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Secondo Meilleurtaux, tra il 2017 e il 2022, per un importo mensile uguale di 1.000 euro, ad Angers gli acquirenti hanno perso 36 milioni di euro, ad esempio.2da 96 a 60 mt2, il record francese; 16 m2 a Rennes, 14m2 a Tolosa… A Parigi la perdita è limitata a 4 m2da 23 a 19 m2mentre in solo due città (Le Mans e Nîmes) il potere d’acquisto è aumentato durante questo periodo.

In queste condizioni sono penalizzate due categorie di mutuatari: gli acquirenti per la prima volta, i clienti più vulnerabili ed esposti e gli investitori.

Il prelievo di credito rischia di bloccarsi nel secondo trimestre, poiché i banchieri non possono addebitare più del tasso di interesse fisso fino a giugno, secondo la media dei prestiti concessi nel trimestre precedente, ovvero il 2,40%. Tuttavia, all’aliquota base dell’1,35%, si aggiungono, tra lo 0,10% e lo 0,40%, le spese assicurative, la pratica, l’intermediazione, il cui accumulo rischia che il tasso effettivo totale superi questo tasso di usura, provocando il blocco della pratica.

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