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Quando le comunità non hanno fretta di vedere i francesi passare alla fibra

Quando le comunità non hanno fretta di vedere i francesi passare alla fibra

Nelle comunità suonano due campane: alcuni vogliono una rapida installazione della fibra, altri, meno fortunati, sono preoccupati per le possibili conseguenze del ritiro del rame.

Correre è inutile, devi iniziare in tempo. Mentre il roll out della fibra è in pieno svolgimento e sono in corso le sperimentazioni per lo smantellamento della storica rete in rame, i comuni sono divisi sul percorso da seguire. Da un lato, i dipartimenti che hanno investito le proprie risorse nell’implementazione della rete all’interno delle reti di iniziativa pubblica (RIP) vogliono renderla redditizia rapidamente, ma per le comunità con meno fibra sorgono alcune domande sulla chiusura della rete per abilitare l’accesso alla telefonia e all’ADSL.

Se Avicca, un’associazione che unisce 230 comunità coinvolte nella tecnologia digitale, ha già espresso il proprio sostegno al piano di Orange di porre fine al rame entro il 2030, alcuni problemi stanno causando una retrocessione di alcuni funzionari eletti. Temono una migrazione forzata dei loro sostenitori verso una fibra ottica più costosa che potrebbe rivelarsi meno stabile della loro attuale rete ADSL. Un timore basato principalmente sul proliferare di testimonianze su collegamenti mal realizzati e problemi di scarsa fattura nel settore: l’immagine della fibra si è rivelata piuttosto offuscata.

Inoltre, si pone ancora la questione del servizio universale, poiché lo Stato non ha ancora designato un chiaro successore. Nelle comunità con anziani o persone in situazione precaria, la preoccupazione è sempre la stessa: che queste persone rimangano senza un’alternativa.

Anche dal lato commerciale, chiudere gli acquirenti troppo rapidamente può essere un problema. Ariel Turpin, Direttore Generale di Avicca afferma che “Il piano è pensato per il grande pubblico. Ci preoccupa la mancanza di un’offerta alternativa per i professionisti su fibra† Questo è però il mercato in cui sembra più importante un ripristino del servizio molto rapido e, a parte offerte molto specifiche, spesso non viene offerta dagli operatori una garanzia di ripristino in poche ore.

Ad esempio, nonostante il suo sostegno al Piano Orange, Avicca chiede pazienza e non fretta. Invita ad osservare gli esperimenti di Orange, ma propone anche di procedere all’estinzione della rete storica solo se i quattro operatori sono presenti nello stesso edificio, e non a scala comunale, come pianificato oggi dall’operatore incumbent.

Fonte: Les Echos

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