Sulla carta, Samsung non ha davvero rivisto la sua fotocopia di anno in anno. Il Galaxy A53 5G conserva il blocco posteriore con quattro moduli, due dei quali piuttosto aneddotici, visti sui Galaxy A52s. Comprendi che il modulo principale si basa su un sensore da 64 megapixel associato a un’ottica grandangolare (f/1.8, OIS), su un altro con un sensore da 12 megapixel e un ultra grandangolare, ed infine su due sensori da 5 Mpx ciascuno (f/ 2.4 ottica) dedicata alla misurazione macro e di profondità.
Modulo principale: 64 Mpx, f/1.8, eq. 26 mm
Il Galaxy A52 ha faticato a convincerci durante la sua visita al nostro laboratorio. C’è da dire che tra una certa lentezza nell’attivazione e deludenti risultati notturni, lo smartphone aveva moltiplicato i suoi punti deboli.
Senza rivoluzionare il mercato di fascia media, il suo successore fa molto meglio. La resa è sicuramente rumorosa, ma meglio esposta, un po’ più dettagliata e meno opaca, insomma più gradevole, anche se il delta E che abbiamo notato indica un’elaborazione colorimetrica alquanto aggressiva.
Di notte, gli sforzi di Samsung ripagano visibilmente. Lo scatto desaturato, con molto rumore e affetto da un accento tanto esagerato quanto poco attraente, lascia il posto a un’immagine trattata più dolcemente. I contorni sono più naturali, la nitidezza più alta e il rumore molto più basso. I colori sono meno intensi rispetto alla luce diurna e l’equalizzazione è molto più presente, ma l’immagine ha il pregio di essere fruibile. Anche le aree di confine conservano un po’ di colore, che non è così comune.
Rispetto ad un altro smartphone nella sua fascia di prezzo, il Galaxy A53 è ancora una volta abbastanza convincente. Di giorno, la scelta incentrata sul colore di Samsung ripaga, nonostante il rumore digitale visibile sui neri, il cui pallore è visibile anche. Di notte, l’osservazione è chiara: la morbidezza e la morbidezza del trattamento sono più appaganti dell’accentuazione dei contrasti.
Modalità 64 megapixel
Interessante è la modalità da 64 megapixel, facilmente accessibile scegliendo il formato 4:3 64 Mpx sul lato dello schermo. Non rallenta particolarmente lo scatto e offre una resa più dettagliata, con un trattamento abbastanza soft, interessante soprattutto al centro dell’inquadratura. Di notte, invece, lo smoothing è notevole e il beneficio di una tale definizione è limitato.
Modulo ultra grandangolare: 12 megapixel, f/2.2
Anche qui il Galaxy A53 5G è capace di un vero miglioramento, se confrontiamo le prestazioni con quelle di un Galaxy A52 che non è proprio impressionante. L’elaborazione diurna del software è pronunciata: se la colorimetria non è precisa e se è presente il rumore digitale, l’immagine può diventare più nitida e ravvivare l’opacità di quella precedente. Peccato per la cattiva gestione dei riflessi sulla carta da gioco.
Di notte, lo smartphone offre una registrazione ancora più rumorosa, ma leggermente più dettagliata di quella del suo predecessore. Gli elementi che erano quasi illeggibili con il Galaxy A52 diventano quasi leggibili. L’immagine non è proprio convincente, ma è più del modello dell’anno scorso.
Modulo frontale, modalità ritratto e video
È anche un sensore frontale da 32 megapixel, come quello dei Galaxy A52 e A52s, che si trova sul Galaxy A53 5G. Le foto sono dettagliate, ma soffrono di una notevole equalizzazione. Samsung offre una modalità ritratto sul fronte e sul retro, che ha il pregio di essere regolabile di un metro; è meglio usarlo, perché la sfocatura dello sfondo definita di default è un po’ troppo aggressiva per ottenere un aspetto naturale – il taglio di capelli ne risente. Tieni inoltre presente che puoi filmare con lo smartphone in 4K a 30 fps sia nella parte anteriore che in quella posteriore.
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