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“I fischi contro Messi e Neymar non sono niente di personale”, giura il presidente della CUP

Romain Mabille, eletto mercoledì nuovo presidente della CUP, ha spiegato a lungo France Bleu sulla posizione degli ultras del PSG nei confronti della dirigenza del club e ha colto l’occasione per tornare al fischio contro Neymar e Messi.

Romain Mabille, eletto mercoledì come nuovo presidente del Collectif Ultras Paris, è tornato sulle ultime proteste del gruppo di tifosi, in particolare dopo l’eliminazione della Champions League contro il Real Madrid all’inizio di marzo, in un’intervista a France Bleu. La CUP è ancora in contrasto con la dirigenza, che almeno chiede un gesto nei loro confronti.

“Sappiamo molto bene che non licenzieranno tutti perché abbiamo chiesto”

Il CUP intende far sentire le sue richieste dopo aver chiesto la partenza dell’attuale leadership guidata da Nasser al-Khelaïfi. Il presidente ha indicato che si tratta principalmente di “un grido del cuore”, consapevole che non tutto cambierà in un istante: “Sappiamo benissimo che non cambieranno tutto nel mondo perché ce lo chiedevamo. Ma ci sono dei veri problemi al club, sia maschile, femminile, giovanile, commerciale. Attendiamo risposte e certezze. Non possiamo essere soddisfatti della situazione attuale”.

Tornato al timone, il boss della CUP si rammarica che le mani tese non siano state afferrate. “Non c’è stata comunicazione a livello di club, ricorda Romain Mabille. Nessun passo verso di noi, nessun annuncio, nessuna domanda. A livello di giocatori, nessuno di loro è venuto da noi per discutere o addirittura scusarsi. Abbiamo un comunicato stampa fatto con richieste : nulla è cambiato a livello di gestione del club, non sentiamo il desiderio del club di portare avanti le cose.

‘I fischi non sono contro i giocatori personalmente, ma per quello che rappresentano’

In merito allo sciopero dei tifosi in programma durante la Classica contro l’OM questo fine settimana, Romain Mabille assicura che nulla cambierà nonostante il cambio di presidente in settimana: “Rimaniamo sulle nostre posizioni, ma rimaniamo completamente aperti al dialogo e completamente aperti a trovare soluzioni Se domani potessimo riportare la gente allo stadio chiudiamo una stagione felice con la certezza che la storia del club sia rispettata… Saremo i primi a tornare allo stadio, per festeggiare uno scudetto che ci sta vicino cuori ed è molto importante per noi perché non è solo qualcosa!

Simbolo di questo malcontento, avevano fatto scalpore i fischi contro Messi e Neymar contro il Bordeaux dopo l’eliminazione dalla Champions League. Ma Romain Mabille ricorda che non si trattava di un’azione di CUP qualunque, ma “parte del Parc des Princes”. “Penso che non sia personale contro i giocatori, ma per quello che rappresentano, spiega. Questo club sta accumulando stelle con stipendi alti in campo e funziona più o meno bene. Esempio con Neymar, lo vediamo sul “campo”. , non restituisce quello che gli diamo. Guardiamo le partite del Brasile e vediamo cosa fa a Parigi ed è frustrante. Il Neymar che abbiamo a Parigi non è il vero Neymar!”

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