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Il Duca, Inesorabile… Uscite cinematografiche imperdibili

La redazione ha selezionato per voi i nuovi film da non perdere questa settimana… o da evitare.

© Prod

Il duca

Roger Michell prende una notizia passata come pretesto per dipingere un ritratto della classe operaia dell’Inghilterra settentrionale negli anni ’60 e soprattutto di un idealista di lunga data che va fino in fondo alle sue convinzioni. Indossato da grandi attori, Il duca riesce a unire due ingredienti che compongono l’identità del cinema britannico: commedia e social. Da questo film e dai suoi personaggi emerge un’enorme empatia, oltre a un furioso desiderio di impadronirsi della macchia mediterranea e di disobbedire all’establishment. –ER

La nostra intervista con l’attrice britannica Helen Mirren nel nostro nuovo numero


*** Regia di Roger Michell. Con Jim Broadbent, Helen Mirren, Fionn Whitehead, Aimee Kelly – 96′

il Normanno

Nel X secolo, l’adolescente Amleth, un giovane principe norvegese, osserva impotente come suo padre, il re Horwendil, viene assassinato da suo fratello, Fjölnir, che prende immediatamente il potere. Amleth riesce a fuggire e giura di tornare un giorno per vendetta. Basato su Il gesto dei danesicapolavoro della letteratura medievale da cui Shakespeare probabilmente trasse ispirazione per il suo Amleto, Robert Eggers (La strega, il faro) sviluppa uno spettacolo visivamente sbalorditivo, epico e violento. E questo, in una sottile miscela che cerca di ricreare il mondo fisico dei Vichinghi, comprese le credenze e la mitologia che lo circondano.

Con un cast solido (Anya Taylor-Joy, Ethan Hawke, Björk), Alexander Skarsgård – il cui personaggio nella serie dove sangue si chiamava Eric Northman! – lo schermo esplode in Amleth scultoreo e vendicativo. Da lontano, nel ruolo della madre, Nicole Kidman colpisce e conduce la tragedia al culmine. –OC


*** Diretto da Robert Eggers. Con Alexander Skarsgard, Nicole Kidman – 137′.

inesorabile

Al regista Golgota, Vinyan Vero Hallelujah, l’amore è un cane dell’inferno. Spinto dalla pulsione e da una certa attrazione per i disturbi mentali, Du Welz continua a esplorare questi motivi (ossessione per l’amore, sessualità repressa, vendetta impossibile) che erano cari a Polanski o Zulawski, perché un cinema in cui sembra morire d’amore rimanere l’assoluto. fantasia. La storia qui si svolge attraverso una famiglia benestante (ma insignificante) che vive in un grande castello delle Ardenne, a poco a poco disturbata da un giovane straniero (Alba Gaïa Bellugi nel ruolo di Gloria, succedendo a Lola Duenas inHallelujah e Fantine Hardduin daAdorare in questo personaggio femminile ricorrente in Du Welz, un principio creativo e distruttivo).

Benoît Poelvoorde si presta con grande intensità alla mistificazione del maledetto scrittore, ma esitando tra i punti di vista e appesantito da un certo psicologismo, il film non raggiunge la sua piena potenza evocativa nonostante i bei morsi visivi. –JG


** Diretto da Fabrice Du Welz. Con Benoît Poelvoorde, Mélanie Doutey, Alba Gaïa Bellugi – 98′.

Un talento in oro massiccio

Gli attori che interpretano i propri ruoli nel cinema si contano sulle dita di una mano. Nicolas Cage fa ora parte dello stesso club di John Malkovich e JCVD ​​con una commedia d’azione il cui stile di scrittura piuttosto abile dà non solo all’attore stesso ma anche alla storia nel realizzare una mise en abyme. Nicolas Cage, abbonato di serie B, indebitato e in procinto di finire la sua carriera, accetta di partecipare al compleanno di un ricco spagnolo per un milione di dollari. Il sequel è pieno di autoironia, pieno di riferimenti che consentono all’attore di prendere in giro dolcemente la sua carriera, soprattutto quando la commedia si trasforma in un film d’azione. –ER


** Diretto da Tom Gormican. Con Nicolas Cage, Pedro Pascal, Neil Patrick Harris – 97′.

a Chiara

Chiara, 16 anni, vive un’adolescenza molto classica in un piccolo paese della Calabria. Fino al giorno in cui suo padre, Claudio, se ne va senza lasciare traccia. Di fronte al silenzio che circonda questa stanza, la ragazza farà le sue ricerche per trovarlo e cercare di capirlo. Dopo mediterraneo e a Ciambra, Jonas Carpignano conclude la sua trilogia calabrese e invita attori non professionisti a recitare con convinzione i propri ruoli in una storia di fantasia. Ciò fornisce una visione speciale della struttura patriarcale della mafia locale. –OC


* Regia di Jonas Carpignano. Con Swamy Rotolo, Claudio Rotolo – 121′.

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