La domenica sera Arte.tv propone la fiction “Jour de Gloire”, filmata e trasmessa in diretta, in una sequenza registrata, che sarà quindi influenzata dall’attualità. Non è la prima volta che la televisione avvia esperimenti, alcuni dei quali hanno lasciato il segno.
Arte prova questa domenica un’esperienza televisiva senza precedenti: la produzione di una fiction di poco più di un’ora, registrata e trasmessa in diretta in una serie di riprese, in collegamento con il telegiornale. Il “Jour de Gloire” si conclude alle 20:00 con l’annuncio dei risultati delle elezioni presidenziali.
Ma questa finzione dal vivo, che sarà trasmessa sul sito Arte e in diversi cinema francesi, non è la prima – e probabilmente non l’ultima – volta che l’oggetto televisivo ha ispirato produttori, registi e uomini e donne dei media a provare a imprenditorialità, nuove sperimentazioni, scelte editoriali coraggiose o scommesse tecniche innovative. Abbiamo raccolto alcuni esempi.
1963: Uva verde, la televisione come strumento per esperimenti visivi
Nel 1963, quando le tecniche televisive erano ancora rudimentali, il regista Jean-Christophe Averty e la produttrice Michèle Arnaud lanciarono “Les Raisins Verts”, un programma distinto dagli altri per l’uso intensivo di effetti speciali e intarsi e per l’assenza di un presentatore. quindi di vera narrazione lineare. L’umorismo oscuro e assurdo è onnipresente. Una serie ricorrente di un bambino che passa attraverso un tritacarne ha causato uno scandalo particolare in quel momento.
1982: il Teletac, un giocattolo per lo schermo televisivo
Gli appassionati di televisione più anziani potrebbero ricordare questa divertente innovazione: una serie animata che gioca con lo schermo televisivo. Nello specifico, era necessario acquistare nei chioschi una tavola dalle forme geometriche plastificate, la “Télétac”, che doveva essere premuta contro lo schermo televisivo, dove l’elettricità statica la faceva appendere allo schermo. E non è stato solo un trucco tecnico: le forme geometriche sono completamente integrate nella serie Teletactica, dove regolarmente un personaggio chiede ai bambini di incollare una forma sullo schermo, che diventa un oggetto utilizzato nel disegno.
1996: TF1 promette TV 3D
Nel 1996, poi nel 1999, TF1 ha provato a sperimentare il 3D. La stazione ha poi offerto alcuni dei suoi programmi in 3D stereoscopico, che dovevano essere visti attraverso occhiali di cartone per essere trovati nelle riviste televisive. L’esperimento non è durato a lungo e poi gli sviluppi tecnici hanno permesso di offrire canali 3D destinati ai televisori 3D.
2004: “Il treno”, Fiction quotidiana
Non era ancora una fiction dal vivo, ma non eravamo lontani da essa. La serie “Le Train”, trasmessa su Canal + durante la stagione 2004-2005, è stata una piccola conquista sia tecnica che scritta. La serie seguiva sette personaggi ogni giorno che si trovavano in un TER tra lavoro e casa. E rispondono… alle notizie del giorno. Per scrivere e filmare con successo un episodio durante la giornata, gli autori si sono incontrati alle 6 del mattino, il testo è stato inviato agli attori nel pomeriggio per le riprese (in studio), quindi gli 8 minuti giornalieri sono stati montati in modo incrementale e inviati a il canale.
2006: Bye-Bye Belgio, quando la RTBF viene sopraffatta dalla sua bufala
Immagina: stai guardando in silenzio la tua soap opera serale, quando un’edizione speciale annuncia una notizia storica che cambia la faccia del mondo. Questo è ciò che hanno vissuto i belgi valloni il 13 dicembre, quando i programmi RTBF sono stati interrotti per annunciare la divisione delle Fiandre. Solo, “Bye Bye Belgium” è una finzione, immaginando quali potrebbero essere le conseguenze immediate di una tale scissione. Ma gli indizi che il programma è falso si diffondono in un rivolo, e devi aspettare quasi mezz’ora in questo programma dal vivo prima che una dichiarazione “Questa è una finzione” appaia permanentemente sullo schermo. Il documentarista Philippe Dutilleul ha impiegato due anni per preparare questo programma speciale, che ha suscitato reazioni molto forti – spesso negative – nei media belgi e nella sfera politica.
2009: “The Game of Death”, quando France 2 trasforma un gioco televisivo in uno studio sociologico
L’esperimento di Milgram, condotto dopo la seconda guerra mondiale, aveva mostrato come un’autorità percepita come legittima potesse ottenere un maggiore grado di obbedienza da un soggetto attraverso esperimenti falsi, anche quando i comandi superavano i valori del soggetto. Nel 2009 un team di ricercatori si è prefissato l’obiettivo di riprodurre l’esperimento non più con un’autorità scientifica, ma con un’autorità completamente diversa: quella televisiva. Il documentario di Christophe Nick “The Game of Death”, trasmesso nel 2010 da France 2, mostra l’allestimento di un falso programma televisivo condotto da Tania Young, “La Zone Xtrême”. Tutto è falso tranne i candidati, ignari di essere oggetto di un esperimento. Questo spettacolo, che ha suscitato accese polemiche, ha prodotto risultati che hanno superato quelli dell’esperimento originale nel 1963, con un grado di obbedienza molto più elevato.
2014: “Tokyo Reverse”, TV al rallentatore (e sottosopra) su France 4
L’esperimento è stato ispirato da un fenomeno molto popolare nella televisione scandinava, in particolare in Norvegia: Slow TV, programmi molto lunghi, spesso di diverse ore, senza alcuna narrazione, che offrono semplicemente agli spettatori un’esperienza contemplativa. Nel 2014 France 4, l’allora canale pubblico il cui obiettivo era la creazione e la sperimentazione audiovisiva, proponeva il primo programma del genere in Francia: alle 9.10, i telespettatori del canale Ludovic Zulli, filmato da Simon Bouisson, che con un strano corridoio si muoveva per Tokyo: la sequenza veniva registrata al contrario e trasmessa a testa in giù. Tutto questo su una colonna sonora suonata dal vivo da un pianista improvvisatore. Sfortunatamente, il raduno ha attirato solo una media di 29.000 spettatori.
2014 (anche): “Intimate Condemnation”, quando gli spettatori devono decidere la fine del film
Prima dell’esperienza di “Jour de Gloire”, Arte aveva già provato a giocare con la temporalità delle finzioni. In “Intimate Conviction”, che ha fatto seguito a un processo, non c’è stato alcun verdetto. Spettava agli spettatori continuare la delibera, andando su un sito Web in cui molti elementi video aggiuntivi consentivano ai giudici di prendere una decisione e votare. Ma la serie non ha mai mandato in onda l’episodio finale, poiché la giustizia ha dato ragione al dottor Jean-Louis Muller, che ha accusato il film TV di includere molti elementi del caso di cui era il principale sospettato.
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