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La chimica si concentra sulle caldaie a biomassa per decarbonizzare e rilasciare gas

pubblicato mercoledì 20 aprile 2022 alle 18:34

Il piano di recupero ha accelerato i progetti di decarbonizzazione dell’industria chimica francese, che si basa principalmente sulle caldaie a biomassa per fare a meno dei combustibili fossili e ridurre la sua dipendenza dal gas importato, ha affermato France Chimie mercoledì.

“Due terzi delle emissioni evitate” dell’industria chimica francese proverranno da “14 progetti di caldaie a biomassa da lanciare”, ha dichiarato mercoledì Luc Benoit-Cattin, presidente di France Chimie, in una conferenza stampa.

Per il settore la “decarbonizzazione del calore” (cioè senza fare energia fossile per produrre vapore) è un “punto chiave”, ha sottolineato, questo pool rappresenta circa il “50% di emissioni di CO2 da prodotti chimici”.

“Siamo molto mobilitati per continuare questi investimenti nella decarbonizzazione del calore e vorremmo estendere i bandi per progetti che hanno avuto un vero successo”, ha aggiunto il manager di France Chimie, che rappresenta 1.200 gruppi o aziende, unisce con 220.000 dipendenti .

Gli investimenti in caldaie a biomassa o caldaie alimentate da “combustibili solidi rigenerati” consentono anche di “ridurre” la dipendenza dal gas importato, ha osservato.

Il manager ha evidenziato che dei 200 progetti industriali sostenuti con il sostegno pubblico nell’ambito del piano di ripresa, il 25% è relativo alla transizione energetica o al riciclo chimico delle materie plastiche, mentre il 35% è dedicato allo sviluppo di “settori d’eccellenza”, metà dei che sono per “prodotti di origine biologica” o “materiali di prima qualità destinati alle batterie per autoveicoli”.

Andando avanti, il settore si è posto l’obiettivo di ridurre le proprie emissioni del 26% entro il 2030 (rispetto al 2015) lavorando su “efficienza energetica, decarbonizzazione del calore e riduzione dei gas più emissivi, in particolare protossido di azoto e HFC”, ha ricordato il sig. Benoit-Cattin.

Per raggiungere questo obiettivo, l’industria chimica prevede di investire in apparecchiature, in particolare attraverso il piano France 2030 per la produzione di idrogeno verde, la cattura e il recupero di CO2 e l’elettrificazione dei processi.

France Chimie e la Public Investment Bank (BPI) presenteranno il 10 maggio anche una “mappatura” delle 250 start-up chimiche quotate in Francia, in particolare quelle della chimica verde a tutti gli effetti.

La chimica è un “intermediario essenziale” che dovrebbe consentire la decarbonizzazione di molti altri settori, come le batterie per autoveicoli oi prodotti isolanti nell’edilizia, ha sottolineato Benoit-Cattin.

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