Sarà questa la priorità delle priorità diplomatiche, a prescindere dall’esito delle elezioni presidenziali di domenica 24 aprile: se Emmanuel Macron inizi un secondo mandato o se all’Eliseo avvenga una transizione a favore di Marine Le Pen, la guerra in Ucraina continuerà a pesare sull’esecutivo francese, dopo aver ostinato i dibattiti elettorali. Infatti, due mesi dopo l’inizio dell’invasione russa, il Donbass minaccia di infiammarsi e l’assedio di Mariupol non finisce mai.
Nell’ultimo giorno di campagna, venerdì 22 aprile, il presidente uscente ha cercato di preparare gli animi a questa nuova fase della guerra, non meno rischiosa e precaria della prima, nonostante il fallimento del presidente russo Vladimir Putin, nel suo tentativo di conquistare Kiev. Sebbene l’argomento sia stato finora un tabù, ha ammesso Emmanuel Macron in un’intervista quotidiana Francia occidentale† che la Francia ha fornito a Kiev missili anticarro e cannoni Caesar di Milano. Si tratta di dare ascolto alle richieste di aiuti militari lanciate senza sosta dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, desideroso di ricevere armi pesanti per rafforzare la resistenza del suo Paese contro l’invasore russo.
L’Eliseo ha rifiutato di fornire dettagli sulle quantità previste, ma ha indicato che questi materiali provenivano dalle scorte delle forze armate francesi. Diverse dozzine di Milan sono già state consegnate, ha rivelato Il mondo, 9 marzo. I Caesars — di cui ai militari restano solo 76 — dovrebbero essere schierati in Ucraina entro la fine del mese. Diverse decine di migliaia di proiettili li accompagneranno. Nel frattempo, sabato 23 aprile, circa 40 soldati ucraini sarebbero arrivati in Francia per addestrarsi a maneggiare questi cannoni da 155 mm, con una portata di 40 chilometri, montati su camion.
linea rossa
La dichiarazione del capo di stato arriva una settimana dopo che le autorità francesi hanno iniziato ad alzare il velo sulle loro forniture di armi, poiché tutti gli alleati dell’Ucraina, a cominciare dagli Stati Uniti, stanno intensificando gli aiuti in vista dei combattimenti ad alta intensità. nel Donbass.
La Francia afferma di aver donato 100 milioni di euro di equipaggiamento militare dall’inizio delle ostilità. Un importo equivalente dovrebbe essere fornito nelle prossime settimane. “Penso che dovremmo continuare su questa strada. Sempre con una linea rossa, che è non impegnarsi in co-guerra”ha detto Macron Francia occidentale† Una linea rossa che, secondo Paris, esclude l’invio di caccia e carri armati.
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