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La Renault presto sarà divisa in due società?

La direzione del Groupe Renault sta valutando la scissione del gruppo per separare le attività termiche ed elettriche. L’obiettivo sarebbe quello di avere un maggiore impatto sui mercati azionari con l’entità dedicata all’energia elettrica.

La Renault chiaramente non sta vivendo un grande anno. Il gruppo francese aveva però decisamente bisogno di alzare l’asticella dopo un periodo complicato a seguito della partenza di Carlos Ghosn che ha fracassato il diamante, ma non c’è. Rosso brillante i risultati del primo trimestre pubblicati questa mattina: – 17,1% delle vendite e – 2,7% delle vendite† Oggi il contrasto tra i due colossi automobilistici francesi, l’ex gruppo PSA e Renault, è stridente: la prima è attualmente in acqua con una redditività record e un buon rialzo dalla fusione con Fca. quando il secondo cerca di ridurre al minimo i danni e le perdite. Ma la Renault potrebbe avere una soluzione quest’anno con la divisione del gruppo in due entità molto diverse.† Una scelta che nasce con alcuni altri grandi player automobilistici: Ford, Porsche.

La Renault si è divisa in due per fare soldi

Luca de Meo ha recentemente confermato che il progetto era effettivamente in discussione internamente. L’idea sarebbe infatti quella di dividere la parte elettrica della Renault e tutto ciò che riguarda i motori termici. Ford lo ha confermato di recente, ma per Renault resta da vedere: secondo Le Monde, Renault non dovrebbe ufficializzare il nuovo divorzio prima dell’autunno e di un incontro con gli investitori. Per l’amministratore delegato di Renault, è chiaro che la visibilità della Renault “elettrica” ​​non è buona: “l’attuale struttura dell’azienda non rende visibile dall’esterno il valore delle aziende che ci sono dentro. Renault meno di 7 miliardi di capitalizzazione, penso che non sia il valore che meritiamo

Una scissione consentirebbe alla Renault di quotare in borsa la sua nuova entità “elettrica” ​​per valutarla meglio. E con gli investitori che privilegiano sempre più gli investimenti in borsa incentrati sul futuro e su tutto ciò che riguarda la sostenibilità e l’ecologia, il potenziale per un’azione del genere sarebbe maggiore di quello di una Renault che combina tutte le sue attività.

L’esempio di Ford e Porsche?

Ford ha recentemente confermato la divisione del marchio in due: Model e e Blue† Il primo copre solo tutto ciò che riguarda l’elettricità e il secondo è limitato ai motori a combustione, che rimangono importanti in molti mercati. Dal lato Porsche, il progetto non è ancora del tutto convalidato, ma sembra che si stia andando verso una scissione con il Gruppo Volkswagn. Ancora una volta, una storia sui mercati finanziari: la sola Porsche nel mercato azionario avrebbe un impatto maggiore della diluizione in VAG. Infine, prendiamo l’esempio di Volvo. Il proprietario Geely ha costituito una joint venture gestita con Volvo chiamata Aurobay, che gestisce solo cambi, motori e ibridazione. A lungo termine, quindi, Volvo si occuperà solo dell’elettricità.

E perché non vendere le azioni Nissan…

L’altra idea di salvare le casse di una Renault che ne ha davvero bisogno in questo periodo di difficoltà finanziarie sarebbe quella di vendere azioni Nissan. Un progetto che non è proprio nuovo e che salta fuori di tanto in tanto, soprattutto da allora Renault possiede il 43% di Nissan per un totale di oltre 1,8 miliardi di azioni† Il produttore di diamanti potrebbe poi recuperare centinaia di milioni di euro da questa rivendita, che avrebbe due possibili sbocchi: Nissan, il primo, che non sarebbe contraria all’acquisizione di parte del suo capitale, e un terzo, che poi mostrerebbe interesse ad aumentare nella capitale del marchio giapponese.

pubblicato su 22-04-2022 Aggiornato 22-04-2022


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