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Dacia spiega la sua strategia “design-to-cost” per fare meglio con meno

Dacia spiega la sua strategia “design-to-cost” per fare meglio con meno
Dacia spiega la sua strategia “design-to-cost” per fare meglio con meno

Quando Dacia spiega la sua strategia “design-to-cost”, viene fuori regolarmente una parola: economico. Quando il logo in Dacia cambia, il credo rimane immutato: facciamo cose semplici. Ottimizziamo i veicoli per evolvere verso soluzioni tecniche e design più economici possibili, per offrire ai clienti auto al giusto prezzo. Un concetto di ‘ingegneria economica’ che dobbiamo all’ex capo della Renault-Nissan, Carlos Ghosn, introdotto con lo sviluppo della Dacia e il lancio della Logan negli anni 2000.

Oggi, se Dacia evita di parlare di costi bassi ed evita l’immagine umiliante del termine, preferiamo proporre la strategia del “design to cost”, che consiste in ingegneri che fanno meglio con meno.

Un percorso volto alla definizione della soluzione progettuale e tecnica ad un costo che è stato, ovviamente, seguito alla lettera per lo sviluppo della Dacia Jogger, come sottolinea Marc Suss, direttore tecnico di Dacia: ” Rispondiamo alle esigenze essenziali dei nostri clienti e non ai desideri dell’ingegneria interna che vuole entrare nella corsa alla tecnologia. †

Dacia spiega la sua strategia

Lionel Jaillet, Product Director di Dacia spiega: “ Non si tratta più di installare finestre laterali verticali non curve, come ad esempio con la prima Logan. Anche l’aria condizionata è diventata un must. Vogliamo dare più orgoglio ai nostri clienti, offrire un design più gratificante, come il Bigster Concept, la cui versione di produzione, che arriverà sul mercato tra tre anni, non sarà lontana stilisticamente. †

Si tratta di soluzioni tecniche a volte sorprendenti, come nel caso del Jogger, che, includendo la parte anteriore del Sandero, ha costretto i progettisti ad avere una sporgenza alle porte anteriori per effettuare il passaggio con la parte posteriore, oppure il scelta di attaccare adesivi neri come protezione sulle porte. Altri risparmi sul Jogger: una linea di scarico tagliata a metà, una terza fila di sedili presa in prestito dal Lodgy, mentre la seconda fila contiene gli attacchi, un cruscotto tirato dal lato dello Stepway e aiuta a ridurre la maneggevolezza. “L’unica attrezzatura richiesta dai nostri clienti è l’AEB, la frenata di emergenza automatica. I nostri clienti non vogliono pagare per apparecchiature che non utilizzano » insiste Marc Suss, che conferma anche l’interesse dei clienti per il motore GPL, che da solo rappresenta i due terzi dei Joggers ordinati finora.

Soluzioni che consentono di realizzare risparmi che si riflettono nel prezzo finale del veicolo.

Lato motore, per Euro 7, il nuovo propulsore HR12 di Renault (3 cilindri benzina 1.2 TCe) sarà schierato sulle vetture della gamma Dacia, possibilmente nella sua versione ibrida leggera a 48 V, ci dice il marchio lasciando a quest’ultimo una parola a Lionel Jaillet: ” anche in ambiente Euro 7, il GPL dual fuel resta nel catalogo Dacia. †

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