Joe Biden è tornato su un’importante piattaforma promessa. Il presidente degli Stati Uniti, che ha fatto della lotta ai cambiamenti climatici una delle sue priorità, ha annunciato una moratoria sulla concessione di nuove concessioni alle trivellazioni di petrolio e gas nelle terre e nelle acque statali poco dopo il suo arrivo alla Casa Bianca nel gennaio 2021. in attesa revisione.
Il Dipartimento dell’Interno ha dichiarato in una dichiarazione venerdì (15 aprile) che metterà all’asta circa 173 lotti a partire dalla prossima settimana, per un totale di 144.000 acri (58.275 ettari) in nove stati.
Tuttavia, verranno apportate alcune modifiche. La superficie proposta è ora dell’80% più piccola di quanto inizialmente previsto. Soprattutto, il ministero aumenterà le royalties richieste, che non cambiano da almeno un secolo, dal 12,5% al 18,75% degli utili. Le aziende interessate alla fine dovranno rispettare nuove condizioni, come la consultazione con le tribù dei nativi americani o il rispetto per “migliori metodi scientifici disponibili” in particolare per l’analisi delle emissioni di gas serra.
Popolarità a mezz’asta
Questa mossa arriva in un momento in cui il presidente degli Stati Uniti sta affrontando un’inflazione record, in particolare nel prezzo della benzina, che sta minando la sua popolarità. Da diverse settimane sta prendendo iniziative per abbassare il prezzo del greggio, ad esempio ordinando alla fine di marzo pesanti prelievi dalle riserve petrolifere strategiche del Paese.
Tuttavia, la ripresa delle vendite in leasing per le operazioni di petrolio e gas su terreni federali non dovrebbe avere un effetto immediato, poiché il processo richiede in genere diversi anni.
La moratoria proclamata da Joe Biden era già in pieno svolgimento e un giudice l’ha sospesa nel giugno 2021 perché il governo aveva bisogno dell’approvazione del Congresso. Poche settimane dopo, il governo aveva avviato l’asta delle concessioni in mare, nel Golfo del Messico, annullata dalla magistratura a gennaio. Il Dipartimento dell’Interno ha anche approvato migliaia di licenze di petrolio e gas su terreni federali nel 2021.
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