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Il più grande acceleratore di particelle del mondo si riavvia dopo tre anni di lavoro

pubblicato venerdì 22 aprile 2022 alle 17:40

L’LHC del CERN, l’acceleratore di particelle più grande e potente del mondo vicino a Ginevra, è ripartito venerdì dopo oltre tre anni di lavoro per aumentare la sua potenza, aprendo la strada a una nuova fisica.

Questo venerdì intorno a mezzogiorno, “due fasci di protoni (particelle dal nucleo dell’atomo, ndr) hanno circolato in direzioni opposte lungo l’anello di 17 miglia” del Large Hadron Collider (LHC), ha annunciato il CERN (Organizzazione europea per il nucleare) .Ricerca) in un comunicato stampa.

Il gigantesco anello, sepolto a 100 metri sotto terra al confine franco-svizzero, è tecnicamente chiuso per lavori di manutenzione e miglioramento da dicembre 2018, la seconda interruzione più lunga della sua storia. In particolare, gli esperimenti all’LHC, iniziati nel 2008, hanno portato alla scoperta rivoluzionaria del bosone di Higgs, pietra angolare della struttura fondamentale della materia.

Il recupero sarà graduale: nei due fasci sono attualmente circolati un piccolo numero di protoni, a 450 miliardi di elettronvolt (450 gigaelettronvolt – GeV), una velocità di collisione bassa ma che aumenterà di forza.

“Le collisioni ad alta intensità e ad alta energia avverranno tra pochi mesi”, ha affermato Rhodri Jones, capo della divisione beam del CERN, accogliendo con favore un riavvio “di successo”.

Il principio dell’acceleratore, costituito da migliaia di magneti superconduttori, è quello di far scontrare particelle a velocità colossali per generare particelle elementari, che sono infinitamente piccole.

Quando la macchina tornerà in servizio, i team aumenteranno l’energia e l’intensità dei raggi per condurre esperimenti di collisione con un’energia record di 13,6 trilioni di elettronvolt (13,6 tera-elettronvolt – TeV).

Ciò consente ai quattro principali rivelatori LHC (ALICE, ATLAS, CMS e LHCb) di catturare più collisioni di particelle e quindi leggere una quantità molto maggiore di dati.

I fisici del CERN potranno “studiare in dettaglio il bosone di Higgs” e testare ulteriormente il Modello Standard della fisica delle particelle, che è stato recentemente scosso da diversi esperimenti.

Come particelle elementari come il bosone W o il quark bottom che “non si comportano come previsto” da questo modello durante gli esperimenti con il rivelatore LHCb, ricorda il fisico Harry Cliff dell’Università di Cambridge.

“Tutte queste anomalie possono essere spiegate da una nuova forza” che si aggiungerebbe alle quattro forze fondamentali che governano l’universo (forte, debole, gravitazionale ed elettromagnetica), ha spiegato lo scienziato all’AFP.

Uno dei maggiori difetti del Modello Standard è la sua incapacità di rilevare la materia oscura, una massa invisibile e ipotetica che popola l’universo.

Tra le speranze degli oltre 12.200 utenti scientifici del CERN c’era quella di evidenziare le particelle supersimmetriche, che potrebbero trasmettere la materia oscura. “I prossimi anni promettono di essere molto eccitanti” all’LHC, ha detto Harry Cliff.

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