Obiettivo Talete di Kiev. Un consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Twitter venerdì 22 aprile, ha accusato il gruppo francese di equipaggiamento di difesa Thales di eludere le sanzioni e di aver venduto alla Russia nel 2015 attrezzature utilizzate in Ucraina per uccidere i civili.
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Queste accuse seguono quelle del media online Disclose di metà marzo, secondo cui la Francia avrebbe fornito alla Russia equipaggiamento militare, comprese le termocamere, tra il 2015 e il 2020, cioè dopo le sanzioni europee in seguito all’annessione della Crimea a Mosca.
Michele Podolyak, il consigliere del presidente, trasmette il video di un blogger ucraino che analizza i danni causati a un’auto in cui è stato trovato il corpo di una donna assassinata a Boutcha, vicino a Kiev. “Come possono soldati russi scarsamente addestrati sparare così accuratamente con le vecchie attrezzature post-sovietiche?”Lui si chiede.
Secondo lui, i veicoli corazzati russi sono equipaggiati “sistemi antincendio che consentono loro di sparare con grande precisione indipendentemente dal tempo, dal vento o persino dall’ora del giorno. Componenti e tecnologia venduti alla Federazione Russa dalla società francese Thales”†
Un’auto minuscola del marchio francese. Una famiglia ha cercato di scappare, ma è stata uccisa da sicari. Ucciso, come ormai è stato dimostrato, con armi francesi vendute nel 2015 per eludere le sanzioni. Chiunque cerchi di fare ammenda deve vedere il risultato delle proprie azioni. pic.twitter.com/adlHG4Cv2C
— ихайло одоляк (@Podolyak_M) 22 aprile 2022
Il blogger mostra quindi una termocamera, che secondo lui è stata trovata in un carro armato russo abbandonato. Lì è visibile il logo Thales, accompagnato dalla data 06/16 e dalle parole “made in Russia”. “E’ stato assemblato su licenza in Russia”accusa il blogger. “Questo è solo uno dei tanti schemi che consentono alle aziende francesi di aggirare l’embargo”lui crede.
Alla domanda dell’AFP, il gruppo ha negato: “Thales ha sempre aderito rigorosamente alle normative francesi e internazionali, anche per quanto riguarda l’applicazione delle sanzioni europee del 2014 contro la Russia”† “Nessun contratto di esportazione di attrezzature per la difesa è stato firmato con la Russia dal 2014 e non sono state effettuate consegne in Russia dall’inizio del conflitto in Ucraina”disse il gruppo. “Qualsiasi informazione contraria è falsa e quindi fuorviante”, Ha aggiunto. Thales ha anche affermato di aver deciso di cessare le operazioni in Russia.
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