Il raid è avvenuto tra le crescenti tensioni tra Israele e Palestina. Un palestinese è stato ucciso sabato 9 aprile e molti altri sono rimasti feriti in scontri a fuoco durante un’operazione dell’esercito israeliano nel campo palestinese di Jenin, casa dell’autore dell’attacco mortale di giovedì, a Tel Aviv.
Ahmed Al-Saadi, 25 anni, è morto nei combattimenti, hanno detto funzionari palestinesi. Secondo fonti locali, era un membro della Jihad islamica, il principale gruppo islamista armato palestinese dopo Hamas e che conta diversi combattenti nel campo di Jenin, roccaforte delle fazioni armate palestinesi in Cisgiordania, territorio palestinese controllato da Israele dal 1967. è occupato.
Una folla compatta ha trasportato il suo corpo su una barella coperta da una bandiera della Jihad islamica durante il suo funerale, ha riferito un fotografo dell’Agence France-Presse sulla scena.
La Mezzaluna Rossa Palestinese ha anche riportato 12 feriti palestinesi, tra cui molti a causa di spari, durante questa operazione dell’esercito israeliano, che si è conclusa a mezzogiorno.
Bennett dà carta bianca alle forze di sicurezza
Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha dato carta bianca alle forze di sicurezza venerdì “conquistare” una nuova ondata di “terrore” in Israele, dopo l’attacco armato, giovedì notte, nel centro di Tel Aviv che ha provocato tre morti, tutti israeliani, e una dozzina di feriti.
Dopo una caccia all’uomo per le strade della metropoli israeliana, le forze di sicurezza hanno individuato e ucciso l’attaccante 28enne, Raëd Hazem. un palestinese “senza connessione nota” a una fazione armata, secondo l’intelligence israeliana, e da Jenin.
L’attacco di Tel Aviv è stato accolto favorevolmente dalla Jihad islamica e da Hamas, ma condannato dal presidente palestinese Mahmoud Abbas, che è anche il leader del partito laico Fatah.
Dopo l’attacco della scorsa settimana che ha provocato la morte di cinque persone a Bnei Brak, una cittadina ebraica ultra-ortodossa alla periferia di Tel Aviv, l’esercito israeliano ha lanciato un’operazione nell’area di Jenin, da cui proveniva anche l’attaccante. †
Almeno tre combattenti della Jihad islamica, il principale movimento islamista armato palestinese dopo Hamas, sono stati uccisi in scontri a fuoco in questo campo densamente popolato, che è stato al centro dei combattimenti durante la seconda rivolta palestinese dell’Intifada nei primi anni 2000.
Vent’anni fa, dopo mortali attacchi anti-israeliani, l’esercito ha lanciato un’offensiva su larga scala a Jenin, uccidendo 53 palestinesi, più della metà civili e 23 soldati israeliani durante dieci giorni di aspri combattimenti.
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