La guerra in Ucraina minaccia l’assunzione di dirigenti per questo articolo di Tribune.
“Con 270.000 assunzioni nel 2021, l’occupazione dei dirigenti è quasi tornata ai livelli pre-crisi (280.000), secondo l’Executive Employment Association, Apec. Il freno all’economia francese potrebbe fermare questa dinamica. L’associazione deve annunciare le intenzioni di reclutamento dei dirigenti per quest’anno alla fine di aprile.
“La guerra in Ucraina ha oscurato notevolmente l’orizzonte economico. Dopo una forte ripresa nel 2021 (+18%), l’occupazione dei dirigenti potrebbe risentire delle reazioni a catena di questo conflitto alle porte dell’Unione Europea. La maggior parte degli istituti di previsione economica ha rivisto al ribasso i tassi di crescita del 2022.
Nel suo rapporto per l’anno 2021, rivelato lunedì 4 aprile, l’Association for the Employment of Executives (APEC) teme che i volumi di reclutamento per i dirigenti delle aziende diminuiranno. “Potrebbero verificarsi adeguamenti o addirittura rinvii di progetti di investimento e/o trasformazione nelle aziende, nonché risultati finanziari inferiori alle attese. L’aumento dei prezzi dell’energia e di molte commodities potrebbe avere un impatto particolarmente rilevante in alcune attività industriali, anche in alcuni settori dei servizi strettamente legati alla sfera industriale”, avverte Apec. Anche se l’associazione non supera le previsioni numeriche per il 2022, la prospettiva di una guerra prolungata potrebbe scuotere le carte del mercato del lavoro altamente dinamico nel 2021.
È abbastanza logico.
Le attuali assunzioni sono guidate da un triplice fenomeno. Ritiri relativamente grandi, una dinamica legata alla ripresa post-covid, e infine tanti licenziamenti e una sedia musicale musicale dove tutti provano se l’erba è più verde altrove attraversando cambiamenti di vita.
Ma la guerra in Ucraina e l’aumento dell’inflazione stanno cambiando tutte queste brillanti prospettive, perché ciò che accade rischia di portare a una recessione, la cui entità deve ancora essere determinata, ma l’attività economica rallenterà e si contrarrà, soprattutto da quando le banche centrali hanno deciso “normalizzare” la loro politica monetaria, il che significa meno denaro a buon mercato e quindi tassi di interesse più elevati.
Tutto, insomma, indica un forte rallentamento economico a partire dalla seconda metà del 2022.
Carlo SANNAT
“Questo è un articolo ‘presslib’, cioè totalmente o parzialmente privo di riproduzione, a condizione che questo paragrafo sia riprodotto dopo di esso. Insolentiae.com è il sito in cui Charles Sannat parla quotidianamente, fornendo analisi brutali e intransigenti delle notizie economiche. Grazie per aver visitato il mio sito. Puoi iscriverti gratuitamente alla newsletter quotidiana su www.insolentiae.com. †
Fonte La Tribune.fr qui
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