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Mali: l’esercito francese filma “mercenari” russi che seppelliscono corpi

Mali: l’esercito francese filma “mercenari” russi che seppelliscono corpi
Mali: l’esercito francese filma “mercenari” russi che seppelliscono corpi

L’esercito francese ha ronzato quelli che afferma essere “mercenari” russi che seppelliscono corpi vicino alla base di Gossi nel nord del Mali. Secondo lei, questa manovra mirerebbe ad accusare i francesi di aver lasciato una fossa comune. In questo video, che lo Stato Maggiore francese descrive come un “attacco informativo” e al quale l’Afp ha potuto accedere, possiamo vedere soldati bianchi alle prese con cadaveri che ricoprono di sabbia.

Allo stesso tempo, un uomo di nome Dia Diarra, che si definisce un “ex soldato” e un “patriota maliano”, ha pubblicato sul suo account Twitter immagini di questa presunta fossa comune, inclusa una foto di cadaveri sfocati sepolti nella sabbia, da un videoclip. Il primo messaggio conteneva il commento: “Questo è quello che hanno lasciato i francesi quando hanno lasciato la base di Gossi (…) su questo non possiamo stare zitti!” Secondo lo stato maggiore francese, l’account di Dia Diarra è “molto probabilmente un account falso creato da Wagner”, la compagnia militare privata russa.

Una manovra per screditare il potere Barkhane?

“Questa manovra per screditare il potere Barkhane sembra coordinata. È rappresentativo dei molteplici attacchi informativi a cui sono stati sottoposti i soldati francesi nel corso di molti mesi”, afferma l’esercito francese, il quale ritiene anche che “il confronto tra le foto pubblicate su Twitter e le immagini fornite dal sensore specializzato, lo rende possibile stabilire un legame diretto tra ciò che stanno facendo i mercenari di Wagner e ciò che viene erroneamente attribuito all’esercito francese.

Eppure, secondo l’esercito francese, queste “dichiarazioni testimoniano il modo in cui i mercenari di Wagner, che sono stati osservati sin dal[suo]dispiegamento nella Repubblica Centrafricana e sono stati denunciati da numerose organizzazioni internazionali e ONG”, si sono esibiti. Nell’ambito del ritiro dal Mali annunciato lo scorso febbraio, martedì l’esercito francese ha ufficialmente consegnato le chiavi della base di Gossi, che ospitava 300 soldati francesi, alle Forze armate maliane (FAMa).

Il ritiro militare francese dal Mali è stato deciso in un contesto di tensioni tra la Francia e la giunta militare al potere, accusata dagli occidentali di avvalersi dei servizi del gruppo Wagner. Bamako, a sua volta, fa appello a semplici consiglieri russi. Martedì il personale aveva avvertito di attacchi informativi in ​​occasione della consegna della base Gossi.

Il portavoce di stato maggiore colonnello Pascal Ianni aveva indicato che era stato preparato un inventario “documentato” della base per proteggere la Francia da possibili accuse. “Alcuni mesi fa, le truppe francesi sono state accusate di aver preso parte alla tratta di esseri umani (…), di armare terroristi e persino di abusi”, ha ricordato il colonnello Ianni.

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