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“mercenari” russi filmati dall’esercito francese che seppelliscono i corpi

Un soldato francese della Barkhane Force, 5 giugno 2015 vicino a Timbuktu, in Mali.  Foto illustrativa.  - Philippe DESMAZES © 2019 AFP

Un soldato francese della Barkhane Force, 5 giugno 2015 vicino a Timbuktu, in Mali. Foto illustrativa. – Philippe DESMAZES © 2019 AFP

L’esercito francese ha filmato quelli che afferma essere mercenari russi che seppelliscono corpi vicino alla base di Gossi nel nord del Mali nel tentativo di accusare i francesi di aver lasciato una fossa comune.

In questo video girato con un drone a cui l’Afp ha avuto accesso giovedì sera e che lo Stato Maggiore francese descrive come un “attacco informativo”, possiamo vedere soldati bianchi alle prese con cadaveri che ricoprono di sabbia.

Sull’account Twitter sono state pubblicate le immagini di un uomo di nome Dia Diarra, che si definisce un “ex soldato” e un “patriota maliano”. Su questo account è stata postata una foto di cadaveri sfocati sepolti nella sabbia, con il commento: “Questo è ciò che hanno lasciato i francesi quando hanno lasciato la base a #Gossi (…) non possiamo stare zitti!”.

L’account di Dia Diarra “è molto probabilmente un account falso creato da Wagner”, la compagnia militare privata russa, stima il personale francese.

“Questa manovra per screditare la forza Barkhane sembra coordinata. È rappresentativa dei numerosi attacchi di intelligence a cui sono stati sottoposti i soldati francesi per molti mesi”.

“Metodi implementati dai mercenari di Wagner”

L’esercito francese ritiene inoltre che “il confronto tra le foto pubblicate su Twitter e le immagini raccolte dal sensore specializzato consenta di stabilire un legame diretto tra ciò che stanno facendo i mercenari di Wagner e quanto erroneamente attribuito ai soldati francesi”.

Secondo lei, queste “dichiarazioni testimoniano i metodi di azione dei mercenari di Wagner, osservati sin dal[suo]dispiegamento nella Repubblica Centrafricana e denunciati da molte organizzazioni internazionali e ONG”.

Nell’ambito del ritiro dal Mali annunciato a febbraio, martedì l’esercito francese ha ufficialmente consegnato le chiavi della base di Gossi, che ospitava 300 soldati francesi, alle Forze armate maliane (FAMa).

Parigi ha concluso il suo ritiro militare dal Mali a febbraio, in un contesto di sicurezza in deterioramento e in un contesto di tensioni tra la Francia e la giunta militare al potere, accusata dagli occidentali di avvalersi dei servizi del gruppo Wagner. Bamako, a sua volta, fa appello a semplici consiglieri russi.

Attacchi informativi

Martedì il personale aveva avvertito di attacchi informativi in ​​occasione della consegna della base Gossi.

Il suo portavoce, il colonnello Pascal Ianni, aveva indicato che era stato preparato un inventario “documentato” della base per proteggere la Francia da possibili accuse. Un’allusione al sentimento antifrancese che ha guadagnato terreno nella regione e ha reso la Francia oggetto di campagne diffamatorie sui social network.

“Alcuni mesi fa, le truppe francesi sono state accusate di aver preso parte alla tratta di esseri umani (…), di armare terroristi e persino di abusi”, ha ricordato il colonnello Ianni.

Articolo originale pubblicato su BFMTV.com

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