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“Queste elezioni presidenziali simboleggiano la fine dell’influenza dei media di sinistra sull’opinione pubblica”

FIGAROVOX/CRONACA – Nessun candidato di sinistra si è qualificato per il secondo turno delle elezioni presidenziali. L’avvocato vede questo cambio di opinione come un segno che i media di sinistra ora esercitano la loro influenza sul popolo solo in modo residuale.

Gilles-William Goldnadel è un avvocato e saggista. Ogni settimana decifra le notizie per FigaroVox. lui pubblica Manuale di resistenza al fascismo di estrema sinistra (Nuovi numeri di Passy, ​​​​​​​2021).


Vorrei condividere con i miei lettori questa intuizione che ho a lungo accarezzato dal frutto delle mie osservazioni. Traggo opinioni politiche dalla psicologia delle passioni piuttosto che dalla ragione. La rabbia è una.

Uno dei fatti sociologici più notevoli degli ultimi anni è caratterizzato dall’opinione di destra. I risultati del primo turno delle elezioni presidenziali non fanno che confermarlo. In netto contrasto, questa destra è eguagliata solo da un mondo giornalistico che è ancora largamente dominato dalla sinistra, come il mondo accademico o artistico. L’emittente pubblica è particolarmente rappresentativa di questo stato di cose, che è riluttante a condividere equamente. Questo contrasto mostra che i media ora esercitano la loro influenza sulle persone solo in modo residuale.

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Combina diverse spiegazioni. Il potere dei social network, e in particolare quello che il potere dei media chiama con un termine tanto sprezzante quanto significativo, la “fachosfera”, che ho chiamato la “sfera sfortunata” e che è riuscita a superare il monopolio mediatico e , soprattutto, il suo potere nasconde quelli che lo infastidiscono e al contrario si concentra sui fatti che gli si addicono. La follia di certi costrutti ideologici (“Wokismo”, razzismo, teorie di genere, islamo-sinistra, ecc.) che hanno letteralmente provocato il panico tra un popolo ancorato alla realtà e lo ha convinto per qualche ragione che il mondo sta diventando campo di asilo o di rieducazione .

Ma c’è un’affermazione complementare e apparentemente paradossale che voglio discutere in questa colonna.

Non escludo l’ipotesi che proprio perché i media sono risolutamente a sinistra, la gente si sia girata irritata simmetricamente a destra.

Gilles-William Goldnadel

Un popolo consapevole dell’identità e dei rischi per la sicurezza che deve affrontare a causa dell’irresistibile immigrazione di massa e infastidito da media idealizzati che continuano a negare, se non disprezzare. Media senza bussole più affidabili, il che li rende impopolari per una popolazione confusa. Questa perdita di credibilità professionale unita a una sfiducia morale spiegherebbe questa perdita di influenza unita a un effetto ripugnante.

Tre esempi soggettivi tratti dalla mia personale osservazione soggettiva della scorsa settimana che hanno causato la mia abitudine e la mia rassegnazione temperata irritazione:

Il caso Jeremy Cohen, in primo luogo, di cui sto assistendo i parenti più prossimi. Alcuni giornalisti ritenevano che le dichiarazioni dei leader politici facessero parte della “ripresa”. Così, lunedì, quando ha ricevuto Marine Le Pen, che aveva espresso la sua commozione, Madame Salamé l’ha interrogata su una possibile “strumentalizzazione”. Lo stesso commento del revisore della stampa, il sig. Askolovitch, riferendosi a questa “ripresa”, in riferimento a un articolo pubblicato da Éric Zemmour su Valeurs Actuelles dopo che il padre della vittima aveva chiesto di incontrarlo per aiutarlo. † Ad esempio, durante le elezioni, una sezione della stampa – curiosa compagnia del candidato alla presidenza che aveva denunciato una “manipolazione” – non dovrebbe chiedere la morte di un giovane ebreo che è stato aggredito dalla “mafia” e subito investito .con un tram. Tutto questo nel contesto di un’inerzia della polizia tanto che la famiglia ha dovuto sostituire gli investigatori inadempienti per evitare la perdita permanente delle prove.

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La gente avrebbe buone ragioni per pensare che l’unica strumentalizzazione sarebbe l’occultamento standard.

Gilles-William Goldnadel

Penso alla povera Sarah Halimi (di cui ho assistito anche la famiglia) e la cui tortura seguita dall’omicidio da parte dell’islamista Traoré, nonostante la presenza della polizia, è stata abilmente nascosta fino al secondo turno delle precedenti elezioni presidenziali. Indubbiamente, alcune persone in lutto temono che tali rivelazioni favoriranno un candidato piuttosto che un candidato.

Comunque sia, si noterà che quando, ad esempio, alcuni importano l’affare americano George Floyd nel campo dei media francesi, senza paura del razzismo o della genuflessione, nessuno inizia un processo di strumentalizzazione indecente. La famiglia di Jeremy Cohen, invece, ha voluto rimanere cauta sull’ipotesi antisemita allo stato attuale delle ricerche.

Secondo esempio: il rifiuto sistematico, se non sistematico, dei media di considerare terroristico qualsiasi attacco ai civili in Israele. Gli assassini islamici sono più sottilmente considerati “attaccanti”.

Ancora una volta, è difficile non notare il rifiuto ideologico e ostinato della realtà quando si tratta di Israele.

Gilles-William Goldnadel

Infine, e per concludere, esamineremo questo editoriale del Mondo da sabato di cui “in nome dei valori repubblicani e dell’interesse nazionale” sconsigliato votare per Le Pen o Zemmour. Soprattutto, va notato che lo stesso giornale è stato attento, in nome degli stessi valori, ad avvertire simmetricamente di un possibile estremismo del candidato filocastrista Mélenchon. Difficile non notare qui lo spirito di asimmetria e il tropismo ideologico di un giornale di sinistra, un tempo moderato, ma che separa perfettamente un certo estremismo mediatico contemporaneo lontano dalla gente.

Già, con la stessa coerenza ideologica, Il mondo aveva pubblicato senza successo un editoriale a sostegno di Jeremy Corbyn contro un Boris Johnson accusato di essere un populista. Il favorito del mondo è rimasto a secco. Il signor Mélenchon ha stranamente affidato questa sconfitta alle spalle del rabbino capo d’Inghilterra. Poche settimane dopo, il puledro inglese di Le Monde e M. Mélenchon fu bandito insieme dal suo partito laburista per virulento antisemitismo.

Domenica il “populista” Johnson era a Kiev, accanto a Zelensky, per portargli aiuti economici e armamenti. Sarai quindi sorpreso che una certa macchina da stampa non stampi più come prima.


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