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splendore nel castello

splendore nel castello
splendore nel castello

Qnon ha visto, la corte di Francia non ha visto cosa sia la grandezza. † Questo estratto da una lettera dell’ambasciatore Giovanni Battista de Gambara, datata 10 febbraio 1544, accoglie i visitatori e dà il tono: i festeggiamenti furono esuberanti tra i Valois. I sogni più sfrenati diventano realtà nella camera Belle Cheminée a Fontainebleau. Costume da lupo con cappello a forma di città, obelisco legato a un elefante… La festa è di breve durata, ma i circa cento reperti e disegni fanno rivivere con brio i coglioni di una volta.

→ STORIA. Scuole d’arte di Fontainebleau, melodia nel castello

Libri preziosi testimoniano l’ingresso regio di Enrico II durante il suo giro nelle grandi città del regno, come Lione nel 1548. Su carta ingiallita, a inchiostro le raffigurazioni di archi trionfali, di precisione architettonica, sono gli unici resti del magistrale e costruzioni temporanee in cartone di quel periodo. Mentre le guerre di religione risuonano tra cattolici e protestanti, glorificare la Francia e stabilire la legittimità della dinastia reale diventano le priorità del potere. I ricordi della diplomazia attraverso la celebrazione, portati in vita da Caterina de Medici, moglie di Enrico II e poi Regina Madre, rivivono in una scenografia sobria ed elegante.

Arazzi ricamati con filo d’oro e d’argento

Prestito eccezionale dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, tre pezzi restaurati del famoso Impiccagione dei festeggiamenti Valois, il testamento intrecciato di Caterina de’ Medici, disegnato da Antoine Caron, si staglia come il gioiello della mostra. I fili d’oro e d’argento ricamano con delicatezza i dettagli degli abiti, i volti, ma soprattutto le scene di festa, come il Carnevale di Fontainebleau del 1564. Elementi reali e immaginari si intrecciano brillantemente. Sicuro Festival nautico sull’AdourAntoine Caron rappresenta “con tatto” la pace voluta da Caterina de’ Medici, con la presenza di Carlo III di Lorena, fedele cattolico, di fronte al futuro Enrico IV, ex protestante.

Inoltre, le questioni politiche e la leggerezza si fondono magnificamente con gli accenti della musica. Protetto da una finestra siede uno dei pochi orpharion (una specie di liuto) dell’epoca ancora esistenti. Sul ventre di questa rara pepita d’oro usata a corte c’è una “montagna di musicisti” che ricorda Apollo. Quasi cento anni prima del Re Sole (Luigi XIV), è già affermata la figura del re-difensore delle arti.

Costumi ricreati dai laboratori di Disneyland Paris

Nel secolo dei Valois, le residenze reali furono dotate delle prime sale da ballo. Le pavane si ballano alla corte di Enrico III, come testimonia un sontuoso olio su tela datato tra il 1575 e il 1600. L’antichità, principale fonte di ispirazione per il Rinascimento, risplende nell’arte del disegnatore Le Primatice: i suoi splendidi dipinti a sangue , la genesi dell’arredamento del salone da ballo di Fontainebleau, raffigurano i giochi degli dei romani.

Fauna, sommozzatore… Conosci le mascherate? Gli acquerelli di stravaganti costumi in mostra forniscono uno spaccato piccante di queste stravaganti sfilate. Difficile immaginare Charles d’Angoulême, figlio più giovane di Francesco Iehm, travestito da spinner su una tartaruga automa! Eppure questo risulta da una lettera dell’ambasciatore del duca di Ferrara. Infine, la ricostruzione da parte delle officine di Disneyland Paris dei costumi di Talestris e di Alessandro Magno, sulla base dei disegni di Le Primatice, porta una visione attuale che si rivela a dir poco sorprendente…

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