Edicola360. La Federazione nazionale dei proprietari, commercianti e gestori di distributori di benzina in Marocco (FNPCGS) si è fatta avanti per protestare contro l’aumento dei prezzi, ma soprattutto contro il silenzio delle autorità di vigilanza e minaccia uno sciopero nazionale. I dettagli in questa rassegna stampa del quotidiano Al Akhbar.
L’aumento senza precedenti dei prezzi dei carburanti continua a provocare rabbia e reazione nei vari settori che in qualche modo sono legati alla questione energetica. Lunedì 11 aprile, la Federazione nazionale dei proprietari, commercianti e gestori di distributori di benzina in Marocco (FNPCGS) ha emesso un comunicato stampa in cui denuncia l’atteggiamento del governo e invita il Ministero della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile ad agire. La Federazione, principale rappresentante del settore, ha indicato che i suoi membri sono svantaggiati da questo aumento dei prezzi dei carburanti alla pompa.
Secondo il quotidiano Al AkhbarRiportando le informazioni nella sua edizione di martedì 12 aprile, il FNPCGS invita il governo a dialogare con i suoi rappresentanti e tutti i professionisti, con l’obiettivo di adottare misure a sostegno di questo settore.
Al riguardo, il FNPCGS specifica misure che si riferiscono alle disposizioni del Codice degli idrocarburi. E questo con l’obiettivo di aiutare i professionisti del settore a superare la congiuntura economica, senza pregiudicare il loro equilibrio finanziario. Anche la riduzione del costo degli idrocarburi è nel menu del dialogo, poiché questi costi hanno avuto un impatto negativo sulle stazioni di servizio, afferma il rapporto quotidiano. Allo stesso modo, il peso del contributo minimo è notevolmente aumentato.
Perché, spiega il FNPCGS, il forte aumento del fatturato non incide sui margini, ma aumenta il livello del contributo minimo. Oggi, aggiunge il quotidiano, la FNPCGS, che intende intercettare il Consiglio della concorrenza per garantire la tutela dei suoi membri e preservare il potere d’acquisto dei cittadini, chiede l’esenzione dal contributo minimo, il cui importo è calcolato sul base delle vendite.
Mentre fanno le loro richieste in questa situazione, i professionisti del settore chiedono ai governi di aprire la porta al dialogo. E se la porta al dialogo rimane chiusa, sottolinea il FNPCGS, ci sarà uno sciopero nazionale generale.
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