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Il Belgio concede asilo all’ex presidente ecuadoriano Rafael Correa

Il 13 aprile 2021, l'ex presidente ecuadoriano Rafael Correa parla durante un'intervista con AFP, nel distretto di Coyoacan a Città del Messico.

Rafael Correa dovrebbe potersi rifugiare nel paese di origine della moglie. L’ex presidente ecuadoriano, condannato in contumacia a otto anni di carcere per corruzione nel suo Paese, ha ottenuto lo status di rifugiato in Belgio, ha annunciato venerdì 22 aprile, poco dopo che Quito ha presentato una richiesta di estradizione.

Rafael Correa ha detto all’Agence France-Presse (AFP) che il Belgio, dove ha vissuto dalla fine del suo mandato, ovvero dal 2017, gli aveva concesso asilo, confermando le informazioni dell’agenzia spagnola EFE. Un certificato del Commissario generale belga per i rifugiati e gli apolidi, datato 15 aprile, conferisce all’ex presidente (2007-2017) lo status di rifugiato “ai sensi della Convenzione di Ginevra” e il protocollo aggiuntivo”

Da parte sua, il presidente della Corte nazionale di giustizia ecuadoriana, Ivan Saquicela, ha annunciato venerdì di aver firmato il giorno prima “l’ordinanza di avvio del processo di estradizione, in quanto conforme alla legge, di Rafael Vicente Correa”† Il prossimo passo è “che a livello diplomatico siano prese le misure necessarie e indispensabili affinché l’estradizione possa aver luogo” dal Belgio, ha spiegato in un’intervista al canale televisivo Teleamazonas.

Attaccato da altre cause

Rafael Correa è stato condannato in contumacia a otto anni di carcere nel settembre 2020 per corruzione, reati inspiegabili come appropriazione indebita, estorsione e arricchimento illegale.

Questa convinzione aveva infranto le sue speranze di tornare alla politica, poiché la Costituzione proibiva la vita davanti agli elettori nei casi di corruzione. Il Dipartimento di Giustizia riteneva che il sig. Correa e alcuni dei suoi ex soci ricevessero tangenti in cambio di contratti con varie società. Tra i sospettati c’era il gruppo edile brasiliano Odebrecht, al centro di numerosi processi per corruzione in America Latina.

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L’ex presidente si è sempre dichiarato innocente e ha denunciato un complotto del suo rivale, il suo ex vicepresidente e successore alla presidenza, Lenin Moreno. Aveva formalmente chiesto asilo in Belgio alla fine del 2018. “Abbiamo una sanzione forte. C’è l’accordo con il Belgio e gli accordi internazionali, più la legge sull’estradizione, che supportano la nostra richiesta in stretta legge. Non c’è un giudizio di valore qui”disse Saquicela.

Rafael Correa ha risposto a questo annuncio sul suo account Twitter dicendo del capo della Corte nazionale di giustizia che lui “clown” e il “fantoccio” dal governo. Il sig. Correa è anche perseguito in Colombia per il rapimento di breve durata di un oppositore in quel paese nel 2012.

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Il mondo con AFP

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