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“In Ungheria, Serbia o Francia, il sostegno a Putin non è affatto dannoso dal punto di vista elettorale”

Cronico. Il giorno in cui il mondo intero ha scoperto le immagini orribili di Boutcha, Viktor Orban, rieletto trionfalmente domenica 3 aprile a Budapest, ha classificato Volodymyr Zelensky come “avversario”† Il presidente ucraino è in buona compagnia: i burocrati di Bruxelles, George Soros ei media internazionali, hanno attaccato tanti bersagli fino a renderli ancora più assetati dal leader populista. Definire Zelensky un nemico, nel bel mezzo della guerra in Ucraina, sembra essere un altro reato di Viktor Orban, che crede di potersi permettere grazie all’ampiezza della sua vittoria. “che si vede dalla luna”

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In assenza della luna, le immagini delle atrocità di Boutcha sono state viste da tutti gli angoli del pianeta, senza spostarsi inutilmente a Budapest. Il capo di stato ucraino aveva osato attaccare il primo ministro ungherese durante un consiglio europeo, «Ascolta, Viktor, sai cosa sta succedendo a Mariupol? † Riassumendo: “Devi decidere una volta per tutte da che parte stare. † Budapest ha convocato l’ambasciatore ucraino mercoledì 6 aprile. “È tempo che i leader ucraini smettano di insultare l’Ungheria e riconoscano la scelta del popolo ungherese”ha detto il ministro degli Esteri Peter Szijjarto.

Sempre pronto a spingere i confini fino alla fine, senza mai rompersi, il Primo Ministro ungherese sta facendo un servizio minimo alla parte occidentale non opponendosi alle sanzioni e votando contro l’invasione russa all’Onu, ma è risoluto contro gli armamenti difensivi. Lo scoppio della guerra non ha danneggiato la campagna di Viktor Orban. Piuttosto, gli ha permesso di aggiungere uno schema alla visione caricaturale dell’opposizione presentata dai media agli ordini dell’Ungheria: l’opposizione è la guerra, Orban è la pace. Ha funzionato: un sondaggio del Publicus Institute di marzo ha rilevato che solo il 44% dei sostenitori di Fidesz-MPP considerava la Russia l’aggressore in Ucraina.

visione caricaturale

Il giorno dopo la grande vittoria di Viktor Orban, Vladimir Putin si è congratulato con lui e ha voluto “malgrado una difficile situazione internazionale, il futuro sviluppo dei legami bilaterali e del partenariato” tra i due paesi. Lo stesso giorno, il presidente russo ha salutato in termini ancora più calorosi un altro amico, rieletto trionfalmente in Serbia, Aleksandar Vucic: “Credo che le sue azioni come Capo dello Stato continueranno a promuovere un rafforzamento della partnership strategica tra i nostri Paesi. È senza dubbio nell’interesse dei popoli fraterni di Russia e Serbia. †

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