![La giustizia francese emette mandato di arresto internazionale contro l’ex CEO di Renault La giustizia francese emette mandato di arresto internazionale contro l’ex CEO di Renault](https://www.francetvinfo.fr/pictures/ZbQuaNnqLQ8z5XETtJHe30i42xY/1500x843/2022/04/22/phpORRkm3.jpg)
L’ex capo di Renault e Nissan vive a Beirut dal suo incredibile volo dal Giappone alla fine del 2019.
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Più di due anni dopo la sua fuga dal Giappone, Carlos Ghosn sarà catturato dalla giustizia francese? La procura di Nanterre (Hauts-de-Seine) ha annunciato venerdì 22 aprile di aver emesso un mandato d’arresto internazionale contro l’ex amministratore delegato dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, rifugiatosi in Libano alla fine del 2019 dopo sfuggire a un processo per appropriazione indebita finanziaria lo aspetta a Tokyo.
Questa procedura ha luogo nell’ambito di un’indagine, in particolare per abuso di beni aziendali e riciclaggio di denaro. Gli investigatori francesi sono interessati a quasi 15 milioni di euro di pagamenti ritenuti sospetti tra l’alleanza allora guidata dal franco-libanese-brasiliano e un distributore della casa automobilistica francese in OmanSuhail Bahwan Automobiles (SBA).
Il gip di Nanterre incaricato delle indagini ha emesso un totale di cinque mandati di cattura internazionali. Aspirano, insieme a Carlos Ghosn, “gli attuali proprietari o ex dirigenti della società omanita SBA”disse il procuratore. Se il mandato d’arresto viene eseguito, Carlos Ghosn sarà presentato direttamente a un giudice inquirente di Nanterre, che lo informerà delle sue accuse.
“Questo mandato è molto sorprendente perché il gip e la procura di Nanterre sono ben consapevoli che Carlos Ghosn, che ha sempre lavorato con la magistratura, è soggetto a un divieto giudiziario di lasciare il territorio libanese”, ha risposto uno degli avvocati di Carlos Ghosn, Jean Tamalet. L’ex imprenditore 68enne, già oggetto di un mandato d’arresto dell’Interpol, è infatti costretto a rimanere in Libano.
Nel corso delle loro indagini, i magistrati di Nanterre si sono già recati due volte a Beirut. Lo scorso febbraio hanno sentito due testimoni lì. Il giugno precedente avevano assistito all’udienza gratuita di cinque giorni di Carlos Ghosn con i magistrati di Parigi.
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