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Nelle Isole Salomone, gli Stati Uniti avvertono di qualsiasi “installazione” militare cinese

Gli Stati Uniti hanno avvertito le Isole Salomone che si vendicheranno “di conseguenza” se la Cina installerà una “presenza militare permanente” nell’arcipelago del Pacifico dopo aver firmato un controverso accordo di sicurezza, ha riferito la Camera venerdì.

Una delegazione di alto livello statunitense in visita alle Isole Salomone ha spiegato ai leader dell’isola che se Pechino si sforzasse di “stabilire una presenza militare permanente de facto” provocherebbe “seria preoccupazione” tra la popolazione. Stati Uniti, che “si vendicheranno di conseguenza”, ha affermato la presidenza Usa in un comunicato stampa, anche in caso di creazione di una “installazione militare” o “capacità di proiezione della forza” che consentirebbero un dispiegamento cinese nella regione , hanno detto loro.

“Nessuna base militare, nessuna presenza a lungo termine”

Gli inviati della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato americano si sono recati venerdì alle Isole Salomone per incontrare il primo ministro Manasseh Sogavare. Mentre Washington voleva convincere l’arcipelago a non firmare un accordo con Pechino, martedì sembra sorpreso dalla formalizzazione di questo riavvicinamento.

“In risposta alle preoccupazioni espresse, il primo ministro Sogavare ha ribadito le sue assicurazioni che garantiscono specificamente che non ci sarà una base militare, nessuna presenza sostenuta e nessuna capacità di proiezione del potere”, ha spiegato la presidenza. “Gli Stati Uniti hanno sottolineato che seguiranno da vicino gli sviluppi in consultazione con i loro partner regionali. †

La delegazione statunitense ha anche insistito sulle “potenziali implicazioni per la sicurezza regionale” e ha messo in dubbio “lo scopo, la portata e la trasparenza dell’accordo” durante “discussioni sostanziali”.

Finestra di dialogo di sicurezza

Ma gli americani assicurarono anche che le Salomone avrebbero “rispettato il diritto” di prendere “le loro decisioni sovrane”, e cercarono di conquistare le isole moltiplicando i gesti nei loro confronti. Tra questi ci sono l’accelerazione dell’apertura di un’ambasciata americana, il rafforzamento della cooperazione sulle mine inesplose, la spedizione di una nave ospedale per l’assistenza sanitaria pubblica o la consegna di ulteriori vaccini. †

I due Paesi si sono inoltre impegnati ad avviare un “dialogo strategico ad alto livello”, che si concentrerà in particolare sul delicato tema della sicurezza.

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