Incontra Gary Oldman e gli artisti di “Slow Horses”, la serie di spionaggio dell’MI-5 trasmessa esclusivamente sulla piattaforma AppleTV+ ogni settimana!
Conoscevi l’autore Mick Herron e la sua serie letteraria prima di recitare in Slow Horses?
Gary Oldman (Jackson Lamb): Ho scoperto la sua esistenza solo con la serie. Quando mi è stato detto del progetto, ho discusso sul contenuto della storia, sul personaggio che avrei interpretato e in questa occasione mi è stato anche detto dei libri. Solo allora ho scoperto chi era Mick Herron.
Jack Lowden (River Cartwright): Neanch’io ne avevo mai sentito parlare, il che è imbarazzante per me. Ma appena mi sono unito al progetto, ho scoperto questo universo nato dall’immaginazione di Mick, che è assolutamente bellissimo.
Kristin Scott Thomas (Diana Taverner): Niente affatto. Non mi piacciono molto le storie di spionaggio. Ma quando ho ricevuto la sceneggiatura per lo show, ho pensato che fosse assolutamente geniale e ho anche scoperto che Mick Herron ha molti fan. Nel mio entourage, uomini e donne sono ossessionati dal lavoro e conoscono i romanzi a fondo. I suoi libri generano uno status di culto tra i lettori.
In che modo Slow Horses è diverso dai precedenti film e serie di spionaggio?
Gary Oldman: In un certo senso, i romanzi di Mick Herron sono un pastiche dei libri di John Le Carré. Ma mentre le opere di Le Carré hanno un tono molto secco, nel senso serio della parola, quella di Mick si distingue per il loro senso dell’umorismo sovversivo.
È una spy story, ma con personaggi con molti difetti. E questo, secondo me, è ciò che lo distingue dalle altre storie di questo genere. Mi è piaciuto che i personaggi facciano avanzare la storia, non la trama come di solito accade nelle storie di spionaggio.
Saskia Reeves (Catherine Standish): È disordinato, sporco, caotico e ci sono personaggi che scoreggiano. (ride) C’è Gary Oldman nel cast, quindi ci aspettiamo una prestigiosa serie di spionaggio, e in realtà è proprio il contrario.
Kristin Scott Thomas: È qualcosa di molto inglese, questo modo di umorismo in un modo inaspettato. A noi inglesi piace ridere di noi stessi, e questo dice tutto nel titolo della serie (Slow Horses, che può essere descritto come “cavalli zoppi”, ndr† Sono spie sullo scaffale, perdenti e hanno molto umorismo sulla loro situazione, che è davvero unica nella cultura inglese.
Possiamo qualificare Slow Horses come una serie a differenza di James Bond?
Gary Oldman: Oh sì, assolutamente, Jackson Lamb non ha assolutamente nulla a che fare con James Bond.
Jack Lowden: Non si può dire che sia una spia che agisce nell’interesse del Paese e della Regina (ride)…
Gary Oldman: Esatto, è davvero l’estremità inferiore dei servizi segreti. O anche, per dirla senza mezzi termini, il foro di proiettile dell’MI-5. C’è l’aspetto fantasy dello spionaggio, e se i servizi segreti fossero un hotel di lusso, l’unità Slough Houses sarebbe la cucina in cui tutti si urlano contro. Troviamo la stessa distribuzione delle classi sociali di Downton Abbey. (ride)
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