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Xavier Niel riacquista il diritto all’approvazione

Xavier Niel aveva perso un primo turno davanti al tribunale commerciale di Marsiglia l’11 gennaio. La Corte d’Appello di Aix-en-Provence (Bouches-du-Rhône) gli permette, meno di quattro mesi dopo, di segnare un punto importante in un match contro l’armatore Rodolphe Saadé, capo della CMA CGM, per il subentro alla giornale Provenza.

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Nel suo giudizio di giovedì 7 aprile, e così via Il mondo poteva consultare, la corte d’appello ha annullato la decisione del tribunale commerciale di Marsiglia. Quest’ultimo era del parere che il diritto di approvazione negoziato dal fondatore di Free (azionista individuale della Mondo), con l’ex proprietario del quotidiano marsigliese Bernard Tapie, sarebbe sospeso. Secondo la Corte, tale disposizione costituiva a “disturbo apparentemente illegale” il buon fine della liquidazione giudiziale del Gruppo Tapie (GBT) decisa dal tribunale di Bobigny in data 30 aprile 2020.

“Disturbo ipotetico”

Questo diritto di approvazione richiede che il consiglio di amministrazione di Provenza – dove Avenir Développement, controllata della holding di Xavier Niel NJJ, detiene due dei cinque seggi – conferma all’unanimità l’eventuale adesione di azionisti al capitale. La prima decisione ha dato origine ai due co-liquidatori, Xavier Brouard e Marc Sénéchal, che vedevano in questa clausola un conflitto di interessi che ostacolava la vendita degli asset di GBT al miglior prezzo. Il tribunale è del parere che la clausola di approvazione nello statuto di Provenza è conforme all’articolo 4 della legge 1ehm Agosto 1986 sul regime giuridico della stampa e non può essere “considerato di per sé manifestamente illegale”.

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“L’esistenza nello statuto di una società di una condizione di unanimità del consiglio di amministrazione non è contraria ad alcuna disposizione di legge”, pensa anche lei. Mentre i giudici riconoscono che questa particolare clausola di approvazione è necessariamente un impedimento alla vendita di azioni della società, a loro avviso nulla giustifica “considerare questa clausola a priori come manifestamente illecita”. Di fronte a ciò che lei descrive come “ipotetico disturbo”, il giudice ritiene che una sospensione del diritto di consenso “prima che ogni delibera dei membri del Consiglio di Amministrazione avrebbe l’effetto di ledere il diritto di voto di tutti gli amministratori”.

Il progetto CMA CGM ha ricevuto parere favorevole dai sei comitati sociali ed economici (CSE) dei gruppi “La Provence” e “Corse-Matin”.

La decisione del tribunale rimette in sella Xavier Niel e non dovrebbe essere impugnata dai liquidatori in cassazione. Ma non importa per l’azionista di minoranza Provenza un vantaggio decisivo nella battaglia dei miliardari che lo contrappone a Rodolphe Saadé. Il boss del Marsiglia tiene per sé le sue risorse finanziarie. Ha fatto un’offerta di 81 milioni di euro per acquisire l’89% delle azioni di GBT. Un’offerta molto superiore ai 20 milioni di euro proposti da NJJ, che già possiede l’11% delle azioni della società.

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