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Salmonellosi nei cioccolatini Kinder: perché Ferrero ha aspettato 12 giorni per richiamare i suoi lotti contaminati?

Salmonellosi nei cioccolatini Kinder: perché Ferrero ha aspettato 12 giorni per richiamare i suoi lotti contaminati?
Salmonellosi nei cioccolatini Kinder: perché Ferrero ha aspettato 12 giorni per richiamare i suoi lotti contaminati?

Secondo l’ONG Foodwatch, il 23 marzo il gruppo Ferrero era stato avvertito di un possibile legame tra i suoi cioccolatini e la contaminazione da salmonella.

Ferrero ha impiegato troppo tempo per ricordare i suoi cioccolatini? Il 5 aprile, la società ha lanciato un massiccio richiamo dalle parti Cioccolato per bambini prodotto in Belgio, per un possibile legame con casi di salmonella. Secondo le informazioni della ONG Foodwtach confermate da il parigino, le autorità britanniche avevano già messo in guardia sui casi di salmonella il 23 marzo dopo Ferrero. È dodici giorni prima dell’annuncio il ritiro delle cioccolaterie Kinder in Francia.

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Il gruppo ha anche riconosciuto in un comunicato stampa di aver già identificato il batterio nel suo stabilimento di Arlon in Belgio… 15 dicembre 2021† La domanda ora è perché Ferrero ha impiegato così tanto tempo per richiamare i suoi prodotti. E perché non ha comunicato prima del rilevamento del batterio nella sua fabbrica belga?

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“Mancanze interne” riconosciuto

Contattato dai nostri colleghi di parigino, Ferrero spiega che le regole in vigore in Belgio sono diverse da quelle in Francia. “La nostra fabbrica si trova in Belgio e, a differenza della Francia, non esiste nessun obbligo legale di segnalazionegiustifica il gruppo prima di affermare di aver bloccato i prodotti potenzialmente contaminati e di aver aumentato i controlli.

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In merito all’avvertimento lanciato dalle autorità britanniche il 23 marzo, la filiale francese di Ferrero assicura che “non hanno la risposta a questa domanda”. Il marchio ha riconosciuto “errori interni” e la fabbrica di Arlon fu chiusa. “Con l’avvicinarsi della Pasqua, Ferrero ha cercato di tenere i suoi Kinder sugli scaffali nonostante l’avvertimento. Se avessero risposto prima, la contaminazione sarebbe stata evitata si è lamentato Camille Dorioz, responsabile della campagna di Foodwatch.

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